di Massimo Siano, Head of Southern Europe per ETF Securities
Il rincaro del petrolio favorito dall’OPEC innesca prese di profitto sul greggio
- Gli investitori incamerano profitti sul petrolio in seguito al rincaro favorito dall’OPEC
- Il platino registra flussi positivi a fronte dello sciopero dei minatori
- I metalli preziosi continuano a beneficiare di afflussi grazie alle coperture attuate dagli investitori contro i sussulti dei mercati finanziari
Gli investitori incamerano profitti sul greggio dopo un brusco rincaro favorito dall’OPEC. Mercoledì i membri del cartello hanno raggiunto un’intesa per limitare l’offerta di petrolio. Se attuato, l’accordo introdurrà contingenti di produzione per la prima volta in due anni. I mercati hanno accolto la notizia con un rialzo dei prezzi di oltre il 6%. Molti investitori hanno colto l’opportunità per effettuare prese di beneficio, con deflussi per 23,6 milioni di USD dagli ETP long sul petrolio durante la settimana. Il limite alla produzione OPEC di 33 milioni di barili al giorno non sarà sufficiente di per sé a eliminare lo squilibrio tra domanda e offerta. Restiamo convinti che l’apporto determinante per raggiungere l’equilibrio sul mercato mondiale dovrà provenire da una riduzione della produzione dei paesi non OPEC.
Convincere l’Iran che è appena uscito da un lunghissimo embargo a tagliare la produzione non sarà per niente facile.
I sussulti dei mercati finanziari sostengono nuovamente la domanda di attivi difensivi. I timori per la solidità e per il futuro di Deutsche Bank hanno causato una correzione generalizzata degli investimenti ciclici nella seconda parte della settimana. Ciò ha continuato ad alimentare la domanda di attivi difensivi come oro e argento tramite i rispettivi ETC. Gli ETC long sull’oro hanno registrato afflussi per 111,3 milioni di USD, segnando la nona settimana di flussi positivi nelle ultime dieci. Gli ETC long sull’argento hanno beneficiato di investimenti per 30,1 milioni di USD, il livello più elevato dal rally post Brexit in luglio.
La conferma dell’uscita della Gran Bretagna dal 1 aprile 2017 non sarà una buona notizia per il mercato azionario ma è certamente un buon motivo di accesso sui beni rifugio e sui portafogli conservativi.
Gli ETC sul platino ricevono afflussi per la seconda settimana consecutiva. Gli investitori temono che l’offerta di questo metallo possa essere compromessa dal protrarsi delle contrattazioni salariali, che potrebbero degenerare come accaduto nel 2014. La scorsa settimana i membri della National Union of Mineworkers (NUM) hanno scioperato in Sudafrica. Al sindacato sono iscritti circa 500 dei 900 minatori di Impala Platinum. Tuttavia, la società ha dichiarato che l’85% del personale si è presentato al lavoro e che le operazioni si sono svolte normalmente. Nel 2014 uno stallo di cinque mesi tra i sindacati e le miniere di platino ha comportato una perdita di produzione stimata in 1,2 milioni di once (pari a circa un terzo dell’output globale). Attualmente siamo ancora lontani da questo livello di conflitto, ma i negoziati salariali sono cominciati all’inizio dell’estate e non sono ancora approdati a una soluzione. La scorsa settimana gli ETP sul platino hanno ottenuto afflussi per 5,9 milioni di USD.
L’euro torna ad essere preferito alla sterlina. La settimana scorsa gli ETP long su EUR, short su GBP hanno incamerato afflussi per 10,1 milioni di USD, che hanno compensato i deflussi di importo analogo registrati la settimana precedente.
La notizia sul Brexit è un long term short sulla sterlina. Il governo britannico dovrebbe spiegare al mercato delle soluzioni alternative all’uscita dall’UE. Per adesso sembrano non esserci.
Chiuse le scommesse al ribasso sulla NOK. Dopo un deprezzamento dello 0,8% della corona norvegese, gli investitori hanno chiuso le posizioni short sulla NOK aperte la settimana prima, con deflussi per 6,1 milioni di USD. La risalita delle quotazioni petrolifere questa settimana potrebbe sostenere la valuta norvegese.