La Ue ci promuove. Per non chiudere la scuola
Il Collegio dei Commissari dell’Unione Europea ha deciso oggi di non aprire procedure di infrazione contro l’Italia per deficit eccessivo, dopo l’analisi della Legge di stabilità. A riferirlo è il Commissario europeo per gli affari economici e monetari Pierre Moscovici, socialista francese avverso all’austerità e per tal ragione inviso alla Germania.
Certamente la sua visione ha contato. Ma, francamente, esporre il nostro paese ad una procedura di infrazione per il mancato rispetto della “Regola del debito” – che, per inciso, molti commentatori dimostrano ancora oggi di non aver capito – insieme alla Francia ed al Belgio, avrebbe significato più problemi che soluzioni anche per Berlino, il cui surplus commerciale è decisamente eccessivo, al punto da «richiedere un monitoraggio ed un deciso intervento», sempre nelle parole di Moscovici.
Non si poteva fare punto e basta. Fossi il commissario francese eviterei pertanto di entrare nel merito delle riforme nazionali, ad iniziare dal nostrano “Jobs Act”, che mi permetto di dubitare abbia letto anche una volta soltanto.
Perché così fosse dubito avrebbe potuto dire che: «Il Jobs Act italiano ha fatto decisivi cambiamenti nella legislazione di protezione del lavoro e nei benefici per la disoccupazione per migliorare l’entrata e l’uscita dal mercato del lavoro». Perché è una fesseria. È un vendere la pelle dell’orso molto prima di averlo preso e con in mano un vecchio fucile.
Se oggi in Italia solo il 15% dei neoassunti è a tempo indeterminato ed il 70% è a termine è per ragioni strutturali, ad iniziare dal crollo della domanda interna che sostiene ancora la gran parte della nostra impresa, e non certo per l’articolo 18.
Certamente nei prossimi sei mesi ci sarà una crescita delle assunzioni con il nuovo contratto a tutele crescenti. Ma sarà per la riduzione del cuneo fiscale, cioè per la riduzione di tasse di cui il datore di lavoro potrà beneficiare nei tre anni, fino a 24.000 euro. Non è poco. Poi il miliardo stanziato per i neoassunti finirà.
Se qualcuno crede che l’Italia possa permettersi a lungo questo bonus si faccia avanti. Ad iniziare da Moscovici. Che pure, questa sera, sentitamente ringrazio.
A presto
Edoardo Varini
(25/02/2015)